L’ultima indagine ISPRA rivela la grande fragilità dell’Italia: oltre l’88% dei comuni italiani è a rischio idrogeologico.
Negli ultimi anni l’autunno è stato spesso caratterizzato da piogge eccezionali, conseguenza dei cambiamenti climatici, che purtroppo assieme al fenomeno dell’erosione del suolo ad opera dell’uomo, insieme alla morfologia tipica del territorio italiano, rappresentano il mix letale che dà luogo purtroppo a frane, smottamenti, alluvioni.
Il nostro Paese, a causa della sua conformazione geologica, geomorfologica e idrografica, è purtroppo già predisposta a fenomeni di dissesto. Ad aggravare la situazione incidono inoltre in grande misura: l’intensa e incontrollata urbanizzazione del territorio anche in aree a rischio e la deforestazione e l’abbandono delle zone di montagna che hanno determinato la nascita di nuove aree vulnerabili.
Dall’ultimo rapporto Dissesto idrogeologico in Italia, pubblicato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) emerge infatti un quadro davvero preoccupante: la maggior parte del territorio italiano è a rischio idrogeologico. Secondo il rapporto dell’ISPRA i comuni a rischio idrogeologico sono 7.145 su 8.092, un dato assolutamente allarmante che evidenzia la necessità da parte delle istituzioni di porre massima attenzione al territorio ed effettuare interventi manutentivi di alvei e pareti rocciose, al fine di prevenire eventi franosi ed alluvionali, non infrequenti in questo periodo dell’anno.